BILBAO: I puritani – Vincenzo Bellini, 24 ottobre 2022

BILBAO: I puritani – Vincenzo Bellini, 24 ottobre 2022

I puritani e i cavalieri, più noto con il titolo breve

I puritani

opera seria in tre atti di Vincenzo Bellini

su libretto di Carlo Pepoli

tratto dal dramma storico di Jacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface, Têtes rondes et Cavaliers


Direttore Giacomo Sagripanti
Regia Emilio Sagi

Personaggi e Interpreti:

  • Elvira Jessica Pratt
  • Lord Arturo Xabier Anduaga
  • Riccardo Andrzej Filończyk*
  • Sir Giorgio Valton Manuel Fuentes*
  • Gualtiero Alejandro López*
  • Bruno Robertson Josu Cabrero
  • Enrichetta Laura Vila

    Euskadiko Orkestra
    Coro de Ópera de Bilbao Director Boris Dujin

    Production Teatro Real, Teatro Municipal de Santiago de Chile

    *Dedutto in ABAO Bilbao Opera

Euskalduna Jauregia, 24 ottobre 2022


Si apre la stagione ABAO, la gloriosa Associazione bilbaina degli amici dell’opera, con I Puritani. Finalmente, dopo la pregevole edizione napoletana in forma di concerto, un allestimento che ne rende tutta la teatralità. Si tratta della collaudata produzione firmata per la regia da Emilio Sagi, proveniente da Oviedo e portata anche a Madrid ed a Santiago del Cile. La scena praticamente unica (uno spazio rettangolare nero, chiuso sui tre lati in cui si aprono porte praticabili e anche tutta la parte superiore che spesso, come una balconata a forma di “U”, contiene il coro) si deve a Daniel Bianco, attuale direttore del Teatro Nazionale “La Zarzuela” di Madrid. I costumi li aveva disegnati la compianta Pepa Ojanguren, ora ripresi da Nadia Balada, le luci si debbono a Eduardo Bravo. Uno spettacolo minimale, vivacizzato da ben 27 lampadari “Maria Teresa” in stile impero e da scarso attrezzo, una serie di sedie Luigi Filippo ed un’unica poltrona Luigi XVI. Una bella, letteralmente, mescolanza di stili più che sufficiente a creare situazioni teatrali, movimenti ed azione credibili e sensate, sebbene ostacolate in parte dal pavimento costituito da un fondo sabbioso in cui solisti e coro si sono mossi con certa difficoltà e così pure le assi sconnesse in proscenio non costituivano il massimo per la deambulazione.

Comunque, con ciò che circola oggi giorno, uno spettacolo “tranquillo” e rassicurante, di semplice lettura e senza nessuna drammaturgia sovrapposta, è già qualcosa che fa tirare un sospiro di sollievo sebbene non accenda l’animo.

Una sicurezza che veniva piuttosto dal lato musicale. Iniziando dalla buona prestazione del coro ABAO, come sempre guidato dal bravo Maestro Boris Dujin, e dall’ottima Euskadiko Orkestra ubbidiente al preciso gesto di Giacomo Sagripanti che di quest’opera può, a ragione, considerarsi uno “specialista” avendola già magnificamente diretta al Teatro di San Carlo di Napoli poco tempo fa in forma concertante. La versione teatrale ha giovato pure a lui, che ha offerto una lettura ancora più entusiasmante, sottolineando tutte le qualità di questo spartito che “guarda in avanti” nella pur breve parabola belliniana, sostenendo idealmente le ragioni del canto, ma trovando pure una cifra propria, direi sinfonica, per esempio nel “wagneriano” preludio del terzo atto. Festeggiato con una salva di “bravo” meritatissimi al proscenio finale.

Ottime notizie anche dal cast, dove in ben tre ruoli protagonistici si trattava di “under 30”: ci si riferisce al promettente basso di Alicante Manuel Fuentes, che un poco più di un anno fa apprezzai quale Ferrando nel Trovatore a Palma di Mallorca, ancora 23enne e che ha composto un ammirevole Sir Giorgio Valton sia per la pertinenza stilistica e per la voce, di bella e sostanziosa grana, che per l’accorata partecipazione scenica. Un ragazzo che promette molto che si seguirà con interesse.

Giovane pure il baritono polacco Andrzej Filonczyk, recentemente ottimo Dottor Malatesta al Gran Teatre del Liceu. Qui, in una vocalità più esposta si è dimostrato elemento di gran valore ed ha reso assai bene la parte del geloso Riccardo, sia per l’ardente fraseggio che per la cura della dizione. Curando ulteriormente l’emissione ed evitando di calcare troppo il pedale sul “forte”, poiché la voce corre già di suo, anche da lui è lecito aspettarsi grandi cose.

Citati i ruoli di fianco, dei solventi Lord Gualtiero Valton del basso messicano Alejandro López e Bruno Robertson del tenore biscaglino Josu Cabrero, della decisa ed autorevole Laura Villa, mezzosoprano di Barcellona, che nella parte di Enrichetta di Francia si è vista riaprire pure il taglio del terzetto del primo atto, rimangono i due autentici trionfatori della serata.

Il tenore guipuzcoano Xabier Anduaga giocava in casa, ma ciò non toglie che il suo Arturo Talbo sia stato ancora più esaltante di quello udito a Napoli e, per la prima volta, offerto in una recita con una sincera ed appassionata partecipazione teatrale. A parte il dono di una voce solare, mediterranea e dal colore affascinante, è pure dotato di armonici particolarmente doviziosi specie nella riuscita di pianissimi e mezze voci di straordinaria efficacia. Dove poi elettrizza il pubblico è con l’emissione di acuti folgoranti e luminosissimi. Si aggiunga la perfetta linea vocale e si capisca che alla fine il pubblico era in delirio.

Delirio di applausi anche per l’australiana, ma ormai italianissima, Jessica Pratt. Qui siamo di fronte ad una Elvira “navigata” che oltre a fare follie nel settore sovracuto, con acrobazie però non fini a sé stesse bensì calibrate nelle variazioni e seguendo il carattere ingenuo e pazzo della fanciulla “puritana”, possiede una coscienza interpretativa maturata da lunga frequentazione della parte, ruolo che pure scenicamente riesce a gestire con totale padronanza ed addirittura “nonchalance” nei movimenti, resi con una scioltezza e spontaneità pari alla sua abilità di pura belcantista. Dirò di più, con questa sua superlativa prova, espressiva e drammaticamente risolta con esiti decisamente ottimi, ho pensato che la Pratt potrebbe affrontare in un prossimo futuro i panni dell’eroina belliniana per antonomasia, Norma. Ed infatti la simpatica Jessica, sorridendo compiaciuta, mi ha confermato che sta studiando la parte (non dico con chi! Segreto di stato) e che il debutto è previsto a Sidney nel 2025. Quasi quasi… Ma no, poiché sono previste repliche in territorio ispanico (anche qui, massima riservatezza) aspetterò fiducioso.

Andrea Merli

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