LAS PALMAS: Ernani – Giuseppe Verdi, 24 maggio 2022

LAS PALMAS: Ernani – Giuseppe Verdi, 24 maggio 2022

Ernani

Opera in quattro atti di Giuseppe Verdi

libretto di Francesco Maria Piave, tratta dal dramma Hernani di Victor Hugo


 

Direzione musicale Guillermo García Calvo

Regia Carlo Antonio de Lucia

Personaggi e Interpreti:

  • Ernani Roberto Aronica
  • Elvira Anna Pirozzi
  • Don Carlos Alessandro Luongo
  • Silva Evgeny Stavinsky
  • Yago Fernando Campero 
  • Giovanna Andrea Gens 
  • Riccardo Gabriel Álvarez 

Luci  Ibán Negrín 

Repertorista – Moraya Sánchez

Orchestra Filarmonica di Gran Canaria. 

Direzione del Coro del Festival dell’Opera  Olga Santana

Produzione ACO in collaborazione con Ópera ProductionCD

Teatro Pérez Galdòs, 24 maggio 2022


Ernani torna in scena a Las Palmas, nel corso della fortunatissima 55esima edizione del Festival dell’Opera “Alfredo Kraus”, organizzato dalla gloriosa associazione Amigos Canarios de la Opera. Finalmente liberi di mascherina in sala (non così, ancora, il valido coro diretto come sempre con maestria da Olga Santana), opera che qui, alle Canarie, ha conosciuto in tempi moderni solo altre due edizioni: nel 1979 con i compianti Francisco Lazaro, protagonista, Ghena Dimitrova e Nicola Ghiuselev, nel 2005 – durante i restauri della storica sala del Teatro Pérez Galdòs, al Teatro Cuyas – con Dario Volonté, Jano Tamar, Orlin Anastassov e Franco Vassallo.

Il cast allineato in questa terza occasione è stato all’altezza di quelli precedenti ed ha entusiasmato il pubblico presente alla prima, che ha risposto col calore e l’entusiasmo tipici delle arene spagnole sottilineando in corso d’opera con ovazioni al termine delle arie e concertati, e poi attardandosi alla ribalta finale.

ERNANI Verdi
TEATRO PÉREZ GALDÓS 
MAYO: Martes 24, Jueves 26 y Sábado 28 – 20:00h.
Ernani o El honor castellano es una ópera en cuatro actos con música de Giuseppe Verdi y libreto de Francesco María Piave, sobre el drama Hernani de Victor Hugo. Fue estrenada en el Teatro la Fenice, de Venecia, el 9 de marzo de 1844. 
Los Amigos Canarios de la Ópera estrenaron Ernani en 1979.

Ernani – Roberto ARONICA*
Elvira – Anna PIROZZI
Don Carlos– Alessandro LUONGO *
Don Ruy Gómez de Silva – Evgeny STAVINSKY *
Yagoᶦ – Fernando CAMPERO •
Giovannaᶦ– Andrea GENS •
Don Riccardoᶦ – Gabriel ÁLVAREZ •

Dirección musical – Guillermo GARCÍA CALVO*
Dirección escénica – Carlo Antonio DE LUCIA
Diseño audiovisual e iluminación – Ibán NEGRÍN •
Peluquería y maquillaje – Leonor MARTEL
Repetidora – Moraya SÁNCHEZ •
Regiduría general y Jefa de escenario – Laura NAVARRO •
Edición reducción vientos- Pedro BARTOLOMÉ
ORQUESTA FILARMÓNICA de GRAN CANARIA.

CORO del FESTIVAL DE ÓPERA
Dirección – Olga SANTANA•
Pianista – Tommaso MASCHER

Producción ACO en colaboración con Opera Production CD 
 • artistas canarios.
 ᶦdebut de rol.
 *artistas que debutan en nuestra temporada.

ERNANI -TEATRO PÉREZ GALDÓS 

Ernani da programmazione doveva essere il tenore turco Murat Karahan. E’ stato sostituito dal “nostro” Roberto Aronica, il quale ha confermato le sue innegabili qualità interpretative e musicali: bello squillo, tenuta in acuto, fraseggio ed accento motivato ed infuocato, ottimi per rendere l’eroe romantico. Altra sostituzione, che in principio aveva lasciato con l’amaro in bocca molti abbonati locali, quella del baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat, a sua volta sostituito dal toscano Alessandro Luongo. Scelta felicissima da parte della direzione artistica canarina. Mi vanto di aver assistito al debutto di Luongo nella parte di Carlo, a Sassari agli inizi della sua carriera. Già allora mi parve notevole per linea di canto e qualità vocale. Oggi, a distanza di anni, ha maturato ovviamente le doti interpretative e dunque ecco un nobile Re di Spagna, cantato con fermezza, proprietà e perfetto dosaggio di armonici: l’intelligenza dell’Artista, che non forza mai lo strumento alla ricerca di sonorità artificiose, sta nel rendere con sentimento di innamorato e pure con grave autorità, penso alla scena nella tomba di Carlo Magno.

ERNANI – TEATRO PÉREZ GALDÓS 

Trionfo annunciato quello che ha accolto l’Elvira di Anna Pirozzi, una professionista “de una pieza” diremmo in Spagna, che sfoggia pianissimi e messe in voce di alta scuola, ma anche acuti svettanti lanciati di forza. Molto presente nei concertati, è piaciuta molto nell’aria di sortita – coronata da grida di “brava” alla fine – e pure nel bellissimo finale. Ottimo pure il giovane basso russo Evgeny Stavinsky, vincitore di vari concorsi e già in carriera anche in Italia. Bella voce rotonda, corposa ed estesa, fonazione un po’ alla Boris Christoff, ma si prenda come un complimento. Completavano onorevolmente il cast lo Yago del baritono Fernando Campero, la Giovanna del soprano Andrea Gens ed il Don Riccardo del tenore Gabriel Alvarez. Tutti, va aggiunto, offrivano pure la massima credibilità scenica.

ERNANI – TEATRO PÉREZ GALDÓS 


L’allestimento, creato in loco, ha percorso il cammino della più consolidata e confortante tradizione italiana: la scena con un suggestivo elemento corporeo, rappresentante un colonnato e la proiezione di opportuni fondali da parte di Iban Negrin, gli eleganti costumi d’epoca, sotto la guida esperta di Carlo Antonio De Lucia, il quale in contrasto aperto con la moda corrente, sostiene che la miglior regia è “quella che non si vede”. Come non essere d’accordo, vedendo gli eccessi e le brutture che troppo spesso vengono impunemente spacciate per Regie-Theater? Tenendo conto, pure, dei tempi e delle risorse locali, uno spettacolo perfetto che, ovviamente, è stato molto gradito dal pubblico.

Ottima, al solito, la prestazione della Orquesta Filarmonica de Gran Canaria agli ordini del Maestro Guillermo Garcia Calvo, che pur debuttando nell’ambio delle stagioni ACO vanta una notevole carriera internazionale in un repertorio che va dal sinfonico alla zarzuela ed all’opera. Nonostante il “taglio” dell’opera, che ci riporta proprio per i tagli (inevitabili anche per i tempi … pandemici!) alle esecuzioni degli anni 60 / 70 dello scorso secolo, limitando all’osso i concertati ed evitando le riprese delle cabalette, la sua lettura è stata bella, dinamica ed efficace nel rendere sia la fatidica “tinta” verdiana che nel sostenere con buon pugno il palcoscenico.

Andrea Merli

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