ELIO PANDOLFI – IN MEMORIAM

11 settembre 2021

“M’avete preparato la lapide?” con un pizzico di sarcasmo e molta ironia, ingredienti di un personalissimo umorismo sempre garbato e mai volgare, Elio Pandolfi accolse l’onorificenza offertagli dagli Amici della Lirica di Carrara durante un Gala di Operetta a cui parteciparano diversi artisti a lui vicini e pure, più come amico che come cronista, il sottoscritto il 7 aprile del 2010.

Solo due giorni fa, a Varsavia per una delle mie “impiccionate” operistiche, io e Leonardo Caimi, tra gli artisti ospiti di quella serata e protagonista nella capitale polacca del Werther la sera prima, ricordavamo l’anedotto con tanto affetto, preoccupati per la sua salute che sapevamo attraversare una situazione critica.

Elio Pandolfi

Oggi la notizia della sua morte ci ha colti di sorpresa. Certo, gli anni c’erano, ma questi personaggi che abbiamo nel cuore sono eterni e non ci si rassegna, mai. Elio era, per molti di noi dello spettacolo, un amico di quelli che magari non frequenti ogni giorno, ma quando ci si reincontra è come se non ci fossimo mai lasciati. Dai tempi della fortunatissima Vedova allegra “napoletana” del 1985, e grazie alla comune amicizia fraterna con Daniela Mazzucato e Max-Renè Cosotti, ho avuto la fortuna ed onore di frequentarlo.

Per me rimarrà sempre Njegus: l’unico irrepetibile e possibile, anche se altri ne seguiranno le tracce. In questi momenti scorrono, come in un film tra i tanti che ha interpretato e doppiato, i ricordi che si affastellano nella memoria. Sempre allegri, spensierati, anche se, come capita spesso ai grandi comici, la sferzata della battuta nascondeva un po’ di malinconia e il desiderio, quello dell’eterno fanciullo che celeva nell’anima, di sentirsi amato e coccolato.

Ti abbiamo voluto bene, caro Elio, e te ne vorremo sempre. Non dimenticheremo quanto ci hai donato, di maestria ed arte, tanto la gioia di una risata liberatoria, quanto la poesia dei tuoi racconti e la dolcezza della tua voce.

Andrea Merli