TEATRO ALLA SCALA: I Vespri siciliani, 17 febbraio 2023

TEATRO ALLA SCALA: I Vespri siciliani, 17 febbraio 2023

I Vespri siciliani
Giuseppe Verdi
Dramma in cinque atti
Libretto di Eugène Scribe e Charles Duveyrier


Direttore Fabio Luisi
Regia, scene e costumi Hugo De Ana

Personaggi e Interpreti:

  • Guido di Monforte Roman Burdenko
  • Il signore di Bethune Andrea Pellegrini
  • Il conte Vaudemont Adriano Gramigni
  • Arrigo Matteo Lippi
  • Giovanni da Procida Simon Lim
  • La duchessa Elena Marina Rebeka
  • Ninetta Valentina Pluzhnikova
  • Danieli Giorgio Misseri
  • Tebaldo Bryan Avila Martinez
  • Roberto Christian Federici
  • Manfredo Andrea Tanzillo

Luci Vinicio Cheli
Coreografia Leda Lojodice

Nuova produzione Teatro alla Scala

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

 

Teatro alla Scala, 17 febbraio 2023


Tornano dopo 34 anni di assenza I Vespri siciliani al Teatro alla Scala, con una nuova produzione firmata nella sua interezza dal regista argentino Hugo De Ana, la direzione musicale di Fabio Luisi nella versione italiana  ed è subito polemica.  Sarebbe ora di eseguirli nell’originale francese senza tagli – il balletto del terzo atto “Le quattro stagioni” ed il coro che apre il quinto; criticatissimo su più fronti De Ana il quale ha commesso il “delitto” di attualizzare la storia ai tempi della seconda guerra mondiale con la Sicilia occupata dai tedeschi (Monforte, il capitano) e i siciliani impegnati nella “resistenza” agli ordini di Procida.

photo©Brescia e Amisano

In effetti, aggiornare questa trama, piuttosto debole e popolata di nobili francesi e siciliani del Medioevo, mettendo in scena un esercito invasore con cannoni e carri armati, non è un’idea nuova e felice. Un’altra faccenda è che De Ana sia considerato rappresentante della “vecchio guardia” e il sospetto è che se a firmare questa messa in scena, che comunque rientra nella categoria “spettacoloni Scala” non meno del Macbeth o della Tosca visti di recente, fossero stati “altri” (scelga il lettore il nome che più lo ispiri) forse l’accoglienza sarebbe stata più tollerante. Il “peccato” di De Ana, forse, è quello di aver ceduto alla moda del Regie-Theater che non era e non sarà mai il suo terreno.

photo©Brescia e Amisano

Fortunatamente la parte musicale è stata ben accolta anche alla recita fuori abbonamento a cui si riferisce questa cronaca. Iniziando dall’ottima direzione di Luisi a capo della magnifica orchestra della Scala, qui e in Verdi insuperabile, e dal non meno superlativo coro diretto con sapienza da Alberto Malazzi.

photo©Brescia e Amisano

Nel cast, tutti di alto livello, di spicco la Duchessa Elena di Marina Rebeka, accolta da un’ovazione dopo un’emozionante interpretazione della celebre aria “Arrigo! Ah parli a un core”, offrendo poi una lezione di Belcanto nel Bolero “Mercè dilette amiche” dell’ultimo atto. Il tenore Piero Pretti, previsto per tutte le recite, colpito da una fastidiosa tracheite, è stato sostituito da Matteo Lippi, tenore di cui personalmente non avevo notizie; si è rivelato una gradevolissima sorpresa: oltre alla voce importante, di bel timbro e perfettamente emessa, consapevole dello stile, dotato di fraseggio veemente ed accento ben scolpito.

photo©Brescia e Amisano

Molto bene il baritono Roman Burdenko, Monforte, e solido il basso Simon Lim, Procida. Tra i numerosi ruoli “di fianco” ricordiamo l’ottimo Bethune  del basso Andrea Pellegrini e il Danieli di Giorgio Misseri.   Tutto il cast è stato accolto da ripetuti applausi e grida insistite di “bravo” da un pubblico visibilmente soddisfatto ed a teatro esaurito.

Andrea Merli

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