PRIMO CONCORSO LIRICO INTERNAZIONALE CITTA’ D’ORTE “LIRICA SUL TEVERE”
Orte, 23 – 28 luglio 2018
Quello di Orte, cittadina laziale ad un tiro di schioppo da Roma, è uno strano destino: nodo ferroviario che nemmeno dopo l’arrivo della TAV ha perso la sua importanza e casello nevralgico dell’Autostrada del Sole, spina dorsale dell’intera Penisola. Quante volte ci siamo passati, più o meno tutti!
Ci voleva Sandro Corelli, ortano DOC, a farcela scoprire, organizzando il Primo Concorso Internazionale Città d’Orte “Lirica sul Tevere”. Divisa, in realtà, in tre tronconi: il borgo antico arroccato su un colle e le parti nuove che si sono sviluppate attorno allo scalo ferroviario ed all’autostrada, la “location” – come ora è di moda dire – è incantevole. Alla bellezza naturale offerta dalla verdeggiante ansa del fiume, fa capo un nucleo urbano antico di straordinaria bellezza, ricco di monumenti ed edifici storici, che risalgono al medioevo e culminano nella facciata rinascimentale del Duomo che si affaccia sulla piazza principale, sede ideale per concerti all’aperto, non meno della più famosa di Spoleto.
Qui si è concluso, con due affollatissimi concerti, il concorso a cui si sono iscritti ben 43 giovani cantanti provenienti da tutto il mondo, selezionati in una prima scrematura da una autorevole commissione presieduta da Katia Ricciarelli e formata da Bruno Praticò ed Armando Ariostini. Giunti alla finale, al prezioso terzetto si sono uniti il sottoscritto, col titolo di critico del mensile “l’opera” e collaboratore de La Barcaccia” di RAI Radio 3 ed Augusto Lombardini, agente teatrale di cantanti.
Il concorso si è articolato, in verità, su due fronti: il primo per designare i ruoli di una prossima edizione della pucciniana Bohéme da eseguirsi prima ad Orte e quindi in Romania al Teatro dell’Opera di Cluj-Napoca, il secondo per premiare giovani artisti secondo la categoria vocale. Nel corso della selezione, che per quanto riguarda i designatari della Bohéme si è trasformata anche in una sorta di “master class”, sono emersi ben 16 elementi di ottimo livello, il che per una prima edizione dell’evento è di per sé un ottimo risultato.
E dunque si sono qualificati: i tenori Zizhao Guo, cinese ed il koreano Byungjun Choi per la parte di Rodolfo, i soprano Mariana Valdés, messicana, Alexandra Grigoras, rumena e la russa Alina Godunov, quali Mimì. Il ruolo di Musetta sarà diviso tra la spagnola Abenauara Graffigna e la koreana My Yeon Baek, mentre per le rispettive parti di Marcello, Colline e Schaunard si sono qualificati il baritono giapponese Hibiki Ikeuchi, il basso koreano Sang Jin Jang e l’unico italiano arrivato in finale, il baritono Alberto Zanetti da Padova.
La sera del 27 luglio, nella gremitissima piazza ed in presenza delle autortà locali, è stata eseguita una generosa selezione dell’opera, preceduta dall’esibizione dei giurati cantanti: Armando Ariostini e Bruno Praticò hanno eseguito da par loro l’esilarante duetto Malatesta e Don Pasquale dall’omonina opera di Donizetti, Ariostini con Katia Ricciarelli hanno eseguito il duetto “Tace il labbro” dalla Vedova allegra, mentre la Ricciarelli da sola si è lanciata in uno dei suoi cavalli di battaglia: “Memories” dal Musical Cats, mandando in sollucchero il pubblico che ha applaudito generosamente e che, a fine concerto, non si stancava di chiedere autografi e scattare selfies con la Diva “nazional popolare” per eccellenza.
Alla finale della sera seguente, si sono presentati ben 14 cantanti e la scelta non è stata facile: alla fine sono risultati vincitori per la categoria tenori il cinese Zizhao Guo, che ha elettrizzato il pubblico con sfrontata sicurezza cantando il Duca di Mantova del Rigoletto, il soprano rumeno Alexandra Grigoras, che ha convinto con l’aria “Come in quest’ora bruna” dal Simon Boccanegra, il mezzosoprano giapponese Mae Hayaschi, voce di particolare fascino e bellissima ragazza, il che non guasta mai, cantando “Di tanti palpiti” dal Tancredi rossiniano, il baritono giapponese Hibiki Ikeuchi, ottimo ne I Puritani, il basso koreano Sang Jin Jang che ha cantato l’aria di Sarastro dal Flauto Magico di Mozart.
Nonché gli altri finalisti fossero da meno: la festeggiatissima Mi Yen Baek, con la “polonese” di Titania dalla Mignon di Thomas, il mezzosoprano russo Anna Nedorezova, che si è esibita ne L’Italiana in Algeri, i tenori koreani Min Ki Sung, gagliardo Canio in Pagliacci e Byungjun Choi, tenero Nemorino, il soprano russo Alina Godunov, virtuosa Semiramide rossiniana. Due borse di studio, consistenti in Master Class con Katia Ricciarelli, sono state assegnate alle due “mascottes” del concorso: il ventenne basso uzbeko, ma residente in Italia, Oleg Belokrinitskiy, che ha interpretato “Le femmine d’Italia” dall’Italiana in Algeri di Rossini ed il sedicenne baritono ukraino Yuri Strakhov, accompagnato dai genitori e da due fratellini, che ha cantato “Non siate ritrose pupille amorose” dal Così fan tutte mozartiano, suscitando la simpatia di tutti.
Al pianoforte, per tutta la durata del concorso e per le due serate conclusive, un unico pianista, che però è un’orchestra alla tastiera: l’inesauribile e bravissimo Maestro cubano Marcos Madrigal.