LOCRI – CROTONE: Rapsodie Agresti – Scuola Napoletana ed autori calabresi, 17-23 luglio 2023

LOCRI – CROTONE: Rapsodie Agresti – Scuola Napoletana ed autori calabresi, 17-23 luglio 2023

Rapsodie Agresti – Scuola Napoletana ed autori calabresi

 

Locri

A cena con Scarlatti – Accademia “Senocrito”, 17 luglio 2023

Enea Barok Ensemble, Antonio de Gobbi, Carlo Celotti.

 

Concerto barocco – Cortile Palazzo Comunale, 18 luglio 2023

Vivica Genaux – Enea Barok Ensemble

 

Crotone

LA FURBA E LO SCIOCCO – Domenico Sarro

Linda Campanella, Matteo Peirone, Luca Cicolella. Dir. Massimiliano Piccioli

Parco Museo di Pitagora, 23 luglio 2023


Con il titolo Rapsodie Agresti si svolge in Calabria l’unico festival lirico sinfonico riconosciuto dal Ministero della Cultura all’interno del FUS. Organizzato dall’Associazione culturale Traiectoriae, direttori artistici Domenico Gatto e Renato Bonajuto, in collaborazione a Locri con l’Accademia di musica, lettere ed arti “Senocrito” diretta da Saverio Varacalli ed a Crotone dall’Associazione Giobel.

Nel corso di due serate a Locri, “infuocate” dal clima torrido che ha colpito tutto il sud Italia, si è potuto partecipare la sera del 17 luglio, prima in qualità di relatore, assieme al musicologo Lorenzo Fiorito, e poi tra il pubblico ad una piacevolissima serata nel giardino dell’Accademia “Senocrito”: A cena con Scarlatti. Dopo una breve dissertazione sulla Scuola napoletana, fondamentale con la creazione dei Conservatori a partire della seconda metà del XVII secolo per le diffusione della musica in ambito non solo napoletano, bensì europeo, ha avuto luogo un concerto con il complesso Enea Barok Ensemble, primo violino e concertante Gabriele Pro, secondo violino Domenico Scicchitano, viola Pietro Massa, violoncello Rolando Moro, contrabbasso Mario Filippini, chiorba Andrea Tarantino, cembalo Andrea Perugi, e la partecipazione del basso Antonio De Gobbi, intercalato dalla divertente recitazione dell’attore napoletano Carlo Celotti che ha illustrato le meraviglie della cucina napoletana “d’epoca”, cioè quando i “maccheroni” (gli antenati dello spaghetto) si mangiavano con le mani calandoli dall’alto in bocca. A fine concerto un ricco buffet di specialità autoctone è stato offerto al pubblico presente.

La sera del 19 luglio, sempre rovente, ci ha trovati nel cortile del Palazzo Comunale per un altro, prezioso, concerto. Sostenuto sempre dall’abilità e musicalità dell’Enea Barok Ensemble, si è esibito il mezzosoprano dell’Alaska, ma ormai italiano d’adozione, Vivica Genaux, squisita vocalista, carismatica interprete capace di una spontanea e immediata comunicativa, si è prodotta in arie di Leonardo Vinci, “Navigante che non spera” tratta dall’opera Il Medo, di Nicola Porpora, “Alto Giove” dall’opera Polifemo e di Johann Adolf Hasse, “Come nave” dall’opera Viriate. In aggiunta la struggente Cantata Arianna di Alessandro Scarlatti, autore di cui l’Ensemble ha eseguito pure il terzo concerto in Fa maggiore, in sette parti, e poi come bis la celeberrima aria tratta dall’opera Griselda di Antonio Vivaldi, “Agitata tra due venti”.

Finalmente a Locri e quindi a Crotone la sera del 23 luglio, l’evento clou del Festival, l’esecuzione in forma scenica dell’intermezzo di Domenico Sarro La furba e lo sciocco, libretto di Tommaso Mariani, prima al Teatro di San Bartolomeo a Napoli nel 1731. La regia e drammaturgia dello stesso protagonista, il basso baritono Matteo Peirone, include la presenza di Domenico Sarro, impersonato benissimo con aplomb e molto spirito dall’attore Luca Cicolella, che espone con brevi monologhi intercalati alla musica la storia, non solo la trama, ed il momento storico e politico che motivò quest’operina buffa. A dar voce alla “furba” Sofia, che prima si finge francese per irretire lo sciocco Conte Barlocco e quindi si traveste da soldato ussaro per spingerlo alle nozze, la spigliatissima Linda Campanella che conferma le doti di virtuosa nel canto e si rivela una splendida soubrette. A farla da padrone e mattatore è però “lo sciocco” e pur scatenato Matteo Peirone, uno dei pochi testimoni rimasti di quella scuola italiana che ebbe in Montarsolo, Capecchi e Bruscantini i massimi esempi, dove il recitar cantando si sposa con una presenza in scena da primo attore. Coinvolte nello spettacolo due brave danzatrici in costume ed un spettatore scelto a caso tra il pubblico, guarda caso il sottoscritto. L’orchestra, dove ha spiccato il clavicembalista Andrea Perugi in abiti d’epoca impersonando il Mº Cerere che dirigeva la musica al Teatro di San Benedetto, ha ubbidito alla precisa e sicura bacchetta e chiaro gesto di Massimiliano Piccioli. La semplice scena, i magnifici ed anche un po’ surreali costumi di Simone Martini, la buona illuminazione hanno contribuito all’esito felicissimo delle due recite.

Andrea Merli

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