ARCHIVIO DELL’IMPICCIONE VIAGGIATORE: il Conte di Lussemburgo
Archivio dell’Impiccione Viaggiatore
Il Conte di Lussemburgo
Operetta in 3 atti di Franz Lehar
- Armand Brissard: Riccardo Peroni
- Juliette Vermont: Graziella Porta
- Renè, Conte di Lussemburgo: Carlo Bini
- Angela Didier: Mariana Niculescu
- Basilio Basilovich: Lino Savorani
- Stasy Kokozowa: Aurora Banfi
- Anatolio: Orazio Bobbio
- Aurelia: Mariana Loredan
- Mentschikoff: Lucio Rolli
- Paolowitsch: Dario Zerial
- Pelegrin: Claudio Giombi
- Maggiordomo Francesco: Gianfranco Saletta
- Direttore dell’Hotel: Giorgio Valletta
Orchestra e coro del Teatro Verdi
Direttore: Oskar Danon
Teatro Politeama Rossetti-Trieste,24 luglio 1976
Correva il 1976 ed a Trieste Il Festival dell’Operetta, nel colmo del suo fulgore, mieteva successi su successi con i titoli mitteleuropei di Lehar, Kalman, Abraham e Oscar Straus, alternati ai capolavori italiani del “genere”: Il paese dei campanelli, Cin ci là di Lombardo e Ranzato, L’acqua cheta e La donna perduta di Giuseppe Pietri e via discorrendo.
Un venticinquenne studente di medicina, armato di microfono e registratore, pirateggiava dal loggione di un infuocato Politeama Rossetti (l’aria condizionata era di là da venire e le recite, affollatissime, si trasformavano in una vera e propria sauna) e si divertiva come difficilmente è capitato più tardi in teatro. Certo, gli anni spensierati della gioventù, ma anche cast irripetibili.
Perciò ho deciso di rendere pubblica questa lontanissima “impiccionata” dalla piccionaia: ascolterete la splendida voce (era bella pure in scena) del soprano Mariana Niculescu (in alcune grafie posteriori, Nicolesco) nei panni di Angela Didier, il gagliardo Carlo Bini prestare la sua verve incontenibilmente tenorile al Conte René di Lussemburgo, la coppia irresistibile di “brillanti” attori cantanti, Graziella Porta nei panni di una guizzante Juliette Vermont e Riccardo Peroni, comicissimo Armand Brissard. Due autentici mattatori della scena: il triestino Lino Savorani, incommensurabile nel ruolo del Principe russo Basilio Basilovich e l’intramontabile Aurora Banfi, una procace ed audacissima Stasy Kokozowa.
Nelle parti di fianco, si fa per dire poiché nell’operetta tutti sono chiamati a dare il meglio teatralmente, la dolcissima Maria Loredan, Aurelia e Orazio Bobbio, galante quanto basta, nel ruolo del bel Anatolio. Un cameo lo compie, nei panni del trasognato e svanito notaio Pelegrin l’amico Claudio Giombi e a chiudere degnamente il cast i pure divertentissimi Lucio Rolli, Mentschikoff e Dario Zerial, Paolovich.
A dirigere la infervorata orchestra ed il non meno pimpante coro, il Maestro croato Oskar Danon, un autorità non solo nell’operetta. “Il polso di quanto fosse alto, infine, il livello degli attori triestini attivi in quegli anni, lo offrono con due prove maiuscole Gianfranco Saletta, nella parte del Maggiordomo Francesco in Casa Didier e Giorgio Valletta, nel terzo atto Direttore dell’Hotel.
Purtroppo non posso rendervi la stupenda regia, i costumi fantastici di Sebastiano Soldati e, soprattutto, le acrobatiche coreografie di Gino.
Ma c’è un trucco: chiudete gli occhi mentre ascoltate e … vi compariranno come per magia!
Andrea Merli
parte 1
parte 2