TEATRO ALLA SCALA: Tosca – Giacomo Puccini, 8 gennaio 2020
TOSCA
Melodramma in tre atti
di Giacomo Puccini
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
(Nuova edizione critica a cura di R. Parker; Casa Ricordi, Milano)
Nuova produzione Teatro alla Scala
Direttore RICCARDO CHAILLY
Regia DAVIDE LIVERMORE
Personaggi e interpreti
- Floria Tosca Saioa Hernandez
- Mario Cavaradossi Francesco Meli
- Il barone Scarpia Luca Salsi
- Angelotti Carlo Cigni
- Sagrestano Alfonso Antoniozzi
- Spoletta Carlo Bosi
- Sciarrone Giulio Mastrototaro
- Un carceriere Ernesto Panariello
Scene GIÒ FORMA
Costumi GIANLUCA FALASCHI
Luci ANTONIO CASTRO
Video D-WOK
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Con la partecipazione del Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala
Maestro del Coro e del Coro di Voci Bianche BRUNO CASONI
Teatro alla Scala, 8 gennaio 2020
Si torna in Scala per l’ultima recita di Tosca in cartello dello spettacolo inaugurale, già recensito. Motivo d’interesse principale la protagonista: Saioa Hernandez, il soprano madrileno previsto per le repliche al posto di Anna Netrebko, che già subentrò alla collega russa in anticipo sulla tabella di marcia prevista in calendario. La Hernandez, in verità, il ruolo lo ha già ben in gola avendolo affrontato recentemente e in Italia a Parma e quindi in Arena a Verona: personalmente non ero riuscito ad assistere ad una sua esibizione e quindi non si è potuto mancare a questo ultimo appuntamento.
Va detto subito che, pur nelle incongruenze a cui la espone la regia e nonostante i brutti costumi in dotazione, la sua partecipazione attoriale è stata molto più convincente rispetto a quella di chi l’ha preceduta. Una recitazione, probabilmente frutto della farina del proprio sacco, in cui si è evidenziata meglio la personalità della “diva che fa la diva”; un carattere che deve emergere oltre a quello della donna appassionata e gelosa. Sempre contenuta in una gestualità ed un’espressività per niente plateali, ma di grande effetto e presa sul pubblico, che le ha decretato un primo e prolungato applauso dopo il “Vissi d’arte” ed un meritatissimo e personale trionfo alla ribalta finale. La voce della Hernandez scorre con una proiezione ideale, ampia e timbrata. In più la facilità dell’acuto (brillante il DO sulla “lama” nel terzo atto) ed un fraseggio curato, appropriato, appassionato ma anche tagliente e sprezzante nell’accento là dove è previsto, senza mai scendere al “parlato” in punti ove di solito se ne abusa, “Sogghigno di demone” ed “Il prezzo!” solo per fare due esempi. Ottimo il legato, coinvolgente e convincente nelle frasi amorose dei duetti con Cavaradossi. Insomma, una prova davvero maiuscola!
Assai bene, oserei dire molto meglio, tutti gli altri rispetto alla pur convincente prova del 13 dicembre: si capisce che col fluire delle recite tutti si sono immedesimati meglio e con più scioltezza, come è naturale, nei rispettivi personaggi. E così Luca Salsi, pure accolto con grandi ovazioni alla fine, è risultato uno Scarpia più subdolo, se non più terrorifico, e senz’altro ricco di intenzioni nel canto e Francesco Meli ha riconfermato la sua perfetta aderenza, vocale e scenica, con lo sfortunato pittore Cavaradossi. Orchestra, coro sempre ai massimi livelli: insomma, a conferma che si dovrebbe – quasi – sempre poter assistere all’ultima recita.
Andrea Merli