PIACENZA: Otello – Giuseppe Verdi, 15 dicembre 2023

PIACENZA: Otello – Giuseppe Verdi, 15 dicembre 2023

OTELLO

Giuseppe Verdi

su libretto di Arrigo Boito, tratto dall’omonima tragedia di Shakespeare

La prima ebbe luogo a Milano il 5 febbraio 1887 nell’ambito della stagione di Carnevale e Quaresima del Teatro alla Scala


Direttore Leonardo Sini
Regia Italo Nunziata

Personaggi e Interpreti:

  • Otello Gregory Kunde
  • Jago Luca Micheletti
  • Cassio Antonio Mandrillo
  • Roderigo Andrea Galli
  • Lodovico Mattia Denti
  • Montano Alberto Petricca
  • Un araldo Eugenio Maria Degiacomi
  • Desdemona Francesca Dotto
  • Emilia Carlotta Vichi

scene Domenico Franchi
costumi Artemio Cabassi
luci Fiammetta Baldiserri

ORCHESTRA DELL’EMILIA-ROMAGNA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA
maestro del coro Corrado Casati
VOCI BIANCHE DEL CONSERVATORIO NICOLINI
maestro del coro voci bianche Giorgio Ubaldi

NUOVO ALLESTIMENTO

coproduzione

Teatro Municipale di Piacenza

Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena

Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia

Teatro Coccia di Novara

Teatro Sociale di Rovigo

 

Teatro Municipale, 15 dicembre 2023


Di nuovo al Teatro Municipale di Piacenza, che con questa nuova stagione festeggia i 220 anni dalla sua fondazione, per una nuova produzione dell’Otello di Verdi, in collaborazione con i teatri di Modena, Novara, Rovigo e che, davvero, meriterebbe di viaggiare oltre le Alpi.

È la dimostrazione pratica di come con un budget limitato si possa ottenere il massimo risultato: una grande messa in scena firmata da Domenico Franchi per la scenografia fatta di pannelli scorrevoli, suggestive immagini sullo sfondo ed un “attrezzo” essenziale, da Artemio Cabassi, che realizza costumi fine Ottocento (all’epoca in cui l’opera composta) di estrema eleganza e bellissimi effetti cromatici. Le luci sono di Fiammetta Baldiserri e, infine, il responsabile della regia è Italo Nunziata: coerente, dinamico e rispettoso della drammaturgia e della musica. Una gioia per gli occhi.

Non meno importante è la parte musicale, con l’efficiente Orchestra dell’Emilia-Romagna “Arturo Toscanini” e il coro del Teatro Municipale, sempre preparato dal Maestro Corrado Casati, a cui si è affiancato in questo caso il coro delle “Voci bianche del Conservatorio Nicolini” di Piacenza, Maestro Giorgio Ubaldi. L’orchestra è stata diretta dall’altrettanto eccellente giovane direttore Leonardo Sini, che ha mantenuto un buon equilibrio tra buca e palcoscenico, controllando molto bene le dinamiche ed optando per tempi teatralmente validi.

Nel cast, molto omogeneo, si sono onorevolmente distinti i ruoli “di fianco”: l’Araldo di Eugenio Maria Degiacomi, il Montano del baritono Alberto Petricca, i promettenti tenori Andrea Galli, Rodrigo e Antonio Mandrillo, brillante Cassio. Molto bene l’Emilia del mezzosoprano Carlotta Vichi ed ammirevole il Ludovico di Mattia Denti. Il soprano Francesca Dotto ha interpretato una magnifica Desdemona. Dotata di voce ampia, lirica e facile in acuto, fisicamente e scenicamente molto adeguata. Il baritono Luca Michieletti, Jago, si sta imponendo, non solo in Italia, dopo essere stato Don Giovanni con il Maestro Muti, per la voce dal timbro piacevole, completa su tutta la gamma, per la figura ed il buon lavoro d’attore. Inoltre canta ed interpreta davvero molto bene; questo ruolo gli calza a pennello grazie alle giuste intenzioni, sfumature e sottigliezze interpretative.

Infine, Gregory Kunde, Otello acclamato dal numeroso pubblico proveniente da tutta la Penisola e pure dall’estero, è un altro “miracolo” di longevità vocale e fisica. Il tenore americano che ormai ha raggiunto le settanta primavere, rimane imponente e s’impone quale Otello, oggi come oggi con ben pochi rivali, non solo per la stupefacente facilità delle note acute (l’”Esultate” risultando semplicemente… esultante!), ma soprattutto per la sicurezza della linea musicale, gli inesauribili “fiati” e una presenza scenica travolgente. Un altro veterano, ormai ritiratosi dalle scene lo ha applaudito da un palco: Leo Nucci. Due giganti, già consegnati alla storia del Belcanto.

Andrea Merli

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