NOVARA: Il trovatore – Giuseppe Verdi, 22 gennaio 2023

NOVARA: Il trovatore – Giuseppe Verdi, 22 gennaio 2023

Il trovatore

Musica di GIUSEPPE VERDI

libretto di Salvatore Cammarano


Direttore Antonello Allemandi

Regia Deda Cristina Colonna

Personaggi e Interpreti:

  • Leonora Sara Cortolezzis 
  • Manrico Gaston Rivero 
  • Conte di Luna Jorge Nelson Martinez González 
  • Azucena Carmen Topciu 
  • Ferrando Deyan Vatchkov
  • Ruiz Francesco Marsiglia
  • Ines Yo Otahara

Scenografo e costumista Domenico Franchi
Light designer Fabrizio Gobbi
Maestro del Coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coro As.Li.Co

Orchestra Filarmonica Italiana
Coproduzione Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro Sociale di Rovigo, Teatro Comunale “Mario Del Monaco” di Treviso

Main Sponsor COMOLI FERRARI

 

Teatro Coccia, 22 gennaio 2023


La stagione del Teatro Coccia si è ufficialmente inaugurata con il popolarissimo Trovatore in un allestimento coprodotto coi teatri Sociale di Rovigo, il Comunale di Treviso e presentato in precedenza a Jesi. La sua principale qualità sta nell’impianto scenico creato da Domenico Franchi, meno felice come costumista particolarmente nel vestire il Conte di Luna e Ferrando – il primo pareva l’ultimo degli Incas il secondo il russo Mèncikoff e siamo pur sempre nell’alto medioevo spagnolo – che pur in un grigiore permanente e voluto pure dalla illuminazione di Fabrizio Gobbi, ha il non trascurabile vantaggio di consentire un fluido divenire tra una scena e l’altra, senza interrompere il flusso dell’azione e della musica. In questo contesto la sobria regia di Deda Cristina Colonna, molto applaudita alla terza recita domenicale a cui si riferisce la cronaca, si muove secondo una consolidata tradizione, senza sobbalzi e senza sorprese.

Bella e battagliera, piuttosto, la direzione di Antonello Allemandi. Il Maestro, a capo dell’Orchestra Filarmonica Italiana e dell’ottimo Coro As.Li.Co. ubbidiente a Massimo Fiocchi Malaspina, sa trarre tutta la “tinta” notturna e misteriosa dalla cupa vicenda quasi sempre notturna, senza però rinunciare a guizzi ignei e fiammeggianti nei momenti più “quarantotteschi”: la scena dell’accampamento degli zingari, poi quella militaresca nei pressi di Castellor ed infine l’attesissima “pira”. Questa tenuta con gagliardo accento dal tenore uruguaiano Gastón Rivero, apprezzabile anche per l’intensità dell’accento e la bella esposizione di “Ah sì, ben mio”. Ottimo Conte di Luna il giovane baritono cubano Jorge Nelson Martinez Gonzales, dal bel timbro e di ottimo gusto interpretativo. Un po’ impacciato scenicamente, ma elemento da seguire con attenzione perché molto promettente. Il mezzosoprano rumeno Carmen Topciu compone una Azucena travolgente come uno tsunami, per potenza vocale e immedesimazione scenica; una zingara battagliera più dell’usato e anche un po’ scombinata, ma di sicuro effetto e così il valente Ferrando del basso bulgaro Deyan Vatchkov che ha una presenza statuaria ed un volume di tutto rispetto. Chiudono degnamente il cast la Ines di Yo Otahara, il Ruiz di Francesco Marsiglia, il Vecchio zingaro di Andrea Gervasoni e l’usato Messo di Davide Capitanio. Tra gli zingari, sbattendo i tacchi e improvvisando il flamenco, si fa notare la ballerina Claudia Di Lorenzo.

Buona ultima e molto festeggiata la delicata e lirica Leonora del soprano Sara Cortolezzis, vincitrice di vari concorsi, tra cui quello di Busseto e del Premio Tebaldi, che compone un personaggio dalla femminilità rassegnata e dolente, emergendo soprattutto nell’aria “D’amor su l’ali rosee” e poi in tutto l’ultimo atto. Non di meno questo repertorio verdiano pare un po’ prematuro per una giovane voce che potrebbe mettere a repentaglio un prezioso dono di natura. Ci si augura che la bella e promettente ragazza si sappia amministrare e non voglia percorrere tutto d’un fiato un percorso che spesso ha visto la fine di tante belle speranze.

Andrea Merli

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