BOLOGNA: Omaggio a Pasolini – 28 aprile 2022

BOLOGNA: Omaggio a Pasolini – 28 aprile 2022

OMAGGIO A PASOLINI

D’AMICO | BEETHOVEN

Oksana Lyniv, direttrice

Fiorenza Cedolins, soprano
Roberto Latini, voce recitante

Orchestra del TCBO

Poesia in forma di rosa per soprano, voce recitante e orchestra.

Nuova commissione del Teatro Comunale di Bologna per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini

 

Teatro Manzoni, 28 aprile 2022


Il 5 marzo di quest’anno Pier Paolo Pasolini, assasinato il 2 novembre 1975 al Lido di Ostia, avrebbe compiuto cent’anni. Quella di Bologna non è stata una scelta casuale, poiché il poeta, scrittore e regista vi nacque nel quartiere Santo Stefano nel 1922. E’ poi vero che si trasferì in Friuli, a Casarsa e quindi a Roma, ma rende onore alla città felsinea il rinnovarne la memoria, per altro mai sopita in chi, come il sottoscritto, ha radici friulane ben radicate ed ha avuto pure la fortuna di conoscerlo in gioventù, quando per molti di noi “sessantottini” rappresentò un forte esempio di coerenza politica e dirittura morale, anticipando profeticamente situazioni ed involuzioni socio culturali e politiche che si sono puntualmente avverate.

Dunque lode al sovrintendente Fulvio Macciardi ed alla “musa ispiratrice”, non ché esecutrice della cantata, Fiorenza Cedolins per avere organizzato una serata emozionante, scandita dal prezioso apporto musicale di Matteo D’Amico. Una composizione che illustra in maniera ideale, con una musica ispirata e coinvolgente, in cinque episodi poesie tratte da fonti diverse e che coprono il periodo giovanile dal 1941, alla maturità dell’Artista.

La formula usata è quella del canto interrotto dalla voce recitante, quella intensa e ritmicamente dosata sulla musica dell’attore Roberto Latini, che rende il tutto fluido e facilmente comprensibile ad ogni tipo di pubblico. Particolarmente toccante la “ninna nanna” in lingua friulana, là dove la madre, con la rosa, diventano il filo conduttore della cantata, prova ne sia la “Ballata delle madri”, ma il risvolto politico intriso di forte religiosità è perfettamente reso ne “La rabbia”, “La bestemmia” e “La Passione”, così come il tema della solitudine, altro aspetto caro a Pasolini, pure nel cinema.

Salutata da un caloroso ed insistito successo, la composizione ha una durata di circa 35 minuti e ci si augura possa essere eseguita in altre circostanze, poiché ha un valore non solo commemorativo.

La serata al Teatro Manzoni, piuttosto affollato, si è conclusa con l’esecuzione della Sinfonia n° 3 di Beethoven in una esecuzione di grande livello, grazie all’apporto della ottima orchestra del Teatro Comunale diretta “last minute” dalla direttrice stabile Oksana Lyvin, in sostituzione del previsto James Conlon, a cui va pure il merito di aver preparato in tempi strettissimi il brano di D’Amico, tutt’altro che di semplice esecuzione.

Andrea Merli

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