Teatro alla Scala: ELEKTRA – Richard Strauss, 18 novembre
ELEKTRA
Tragedia in un atto
Libretto di HUGO VON HOFMANNSTHAL
Musica di RICHARD STRAUSS
(Copyright ed edizione: Schott Music, Mainz.
Rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)
Prima rappresentazione: Dresda, Königliches Opernhaus, 25 gennaio 1909
Prima rappresentazione al Teatro alla Scala: 6 aprile 1909 (in italiano)
Direttore CHRISTOPH VON DOHNÁNYI
Regia PATRICE CHÉREAU
ripresa da PETER MC CLINTOCK
Personaggi e interpreti principali
- Klytämnestra Waltraud Meier
- Elektra Ricarda Merbeth
- Chrysothemis Regine Hangler
- Aegisth Roberto Saccà
- Orest Michael Volle
Scene RICHARD PEDUZZI
Costumi CAROLINE DE VIVAISE
Luci DOMINIQUE BRUGUIÈRE
riprese da MARCO FILIBECK
Produzione Teatro alla Scala
in coproduzione con
Festival di Aix en Provence, Metropolitan Opera di New York, Finnish National Opera di Helsinki,
Staatsoper Unter den Linden di Berlino, Gran Teatre del Liceu di Barcellona
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Maestro del Coro Alberto Malazzi
Teatro alla Scala, 18 novembre
Torna a distanza di quattro anni il fortunato allestimento di Elektra per la regia di Patrice Chérau, ripreso da Peter Mac Clintok, con le scene di Richard Pedruzzi ed i costumi di Caroline De Vivaise. Diciamolo subito: ha perso l’impatto della novità, che ebbe nel 2014 e, pur rimanendo uno spettacolo di pregevole essenzialità, personalmente è parso impolverato e pure un po’ prevedibile e noioso.
Detto ciò, la parte musicale è parsa notevolissima. Nonostante la defezione, dopo la “prima” (e qui si riferisce dell’ultima recita, una fuori abbonamento) di Christoph von Dohnany, la presenza sul podio del Maestro Markus Stenz – che poi ha diretto la novità assoluta di Kurtag e che dunque si trovava già su piazza – ha garantito una lettura entusiasmante, seguito in ciò dall’orchestra scaligera in forma smagliante.
Sulla scena abbiamo ritrovato la pur sempre splendida Waltraud Mejer, Klytamnestra. Seppure il peso degli anni si faccia sentire, la sua prestazione è sempre di altissimo livello ed ha ottenuto un prevedibile trionfo personale. Accolta con grande calore pure la protagonista, la bravissima Ricarda Merbeth, ora in luogo della magnetica Herlitzius di quattro anni fa. Voce solida ed interprete accurata, feroce e dolente nel contempo, tanto apprezzbile nello sfogo di un canto gridato, quanto sottile nelle sfumature ed intenzioni: bravissima. Controaltare della sua furia, a tratti bestiale, la dolcissima e molto umana Chrysothemis del soprano Regine Hangler, dalla voce suadente, morbida e ben emessa. Ottima la partecipazione del tenore Roberto Saccà, Aegist dalla voce tagliente, ma ben timbrata e molto convincente il basso Michael Volle, un vero lusso nel ruolo di Orest. Il resto del cast era sostanzialmente immutatato e, sia scenicamente che vocalmente, centratissimo.
Peccato la sala con vistosi buchi, ma i presenti, comunque, hanno decretato un lusinghiero successo attardandosi negli applausi ed in ripetute chiamate.
Andrea Merli