Torino, 15 novembre 2016 – Samson et Dalila – Camille Sanit-Saens
Samson et Dalila
Opera in tre atti e quattro quadri
Libretto di Ferdinand Lemaire
Musica di Camille Saint-Saëns
Edizione in lingua originale francese con sopratitoli in italiano
Direttore d’orchestra: Pinchas Steinberg
Regia, scene e costumi: Hugo de Ana
Personaggi e Interpreti:
- Dalila (mezzosoprano): Daniela Barcellona, Nadia Krasteva (16, 19, 22)
- Samson (tenore): Gregory Kunde, Kristian Benedikt (16, 19, 22)
- Il sommo sacerdote di Dagon (baritono): Claudio Sgura
- Abimélech, satrapo di Gaza (basso): Andrea Comelli
- Un vecchio ebreo (basso): Sulkhan Jaiani
- Un messaggero filisteo (tenore): Roberto Guenno
- Primo filisteo (tenore): Cullen Gandy
- Secondo filisteo (baritono): Lorenzo BattagionCoreografia: Leda Lojodice
Video: Sergio Metalli
Luci: Vinicio Cheli
Assistente alla regia: Patrizia Frini
Assistente alle scene: Manuela Gasperoni
Assistente ai costumi: Elena Cicorella
Maestro del coro: Claudio FenoglioOrchestra e Coro del Teatro Regio
Nuovo allestimento
in coproduzione con il China National Centre for the Performing Arts
Il bello della mia rubrica è che posso impunemente citare … me stesso.
Per motivi editoriali, la chiusura immediata del numero della rivista spagnola Opera Actual che in Italia non è distribuita, mi obbligò a recensire con tempi da quotidiano (di una volta, ben inteso!) e cioè la sera per la mattina e viceversa.
Una recensione a caldo che ha il doppio di valore, per la freschezza del ricordo e per le emozioni ancora a fior di pelle, rispetto ad altre più meditate ed elaborate. “La brevità gran pregio” poi, visto che lo spazio che in Spagna si dedica alle cronache estere è assai ridotto. E dunque ve la ripropongo paro paro con la(necessaria?) traduzione.
Torino, 15 novembre 2016 – Samson et Dalila – Camille Sanit-Saens
Por fin el triunfo del buen gusto, de lo bonito, con un cromatismo espectacular en el vestuario, con un decorado grandioso y magnilocuente, amen de movimientos coreograficos dignos de tal nombre. Se habla de la maravillosa puesta en escena de Samson et Dalida a firma de Hugo De Ana, coreografia de Leda Lojodice, videos de Sergio Metalli e iluminacion de Vinicio Cheli, procedente de China, del National Centre of the Performing Arts de Pequin, dirigido por el italiano Giuseppe Cuccia.
Parece una receta sencilla, pero es el resultado de estudio y de conciencia, del estilo de la musica ante todo: la de Saint-Saens pasa del tono polifonico de un oratorio a oleadas sinfonicas wagnerianas a lo largo de una partitura que no tiene desperdicio. En ese sentido resultò ideal la lectura ofrecida por Pinchas Steinberg, aqui en su elemento y en un momento de gloria al que se sumò también la estupenda orquesta y el no menos que sensacional coro, istruido por el Maestro Claudio Fenoglio. Una versiòn que pasò de lo cameristico, con anticipaciones de Debussy, al exotismo cromatico que fue luego de un Strauss.
El reparto fue también de campanillas: empezando por la presentaciòn en Italia del Samson de Gregory Kunde, tras su debut en Valencia: cada dia mas asombroso por su proeza en el canto. Ademas resulta convincente y aterrador como interprete, destacando por su intenso lirismo en la escena que da comienzo al tercer acto. Muy bien la debutante Dalila de Daniela Barcellona, que alarga su impresionante galeria de personajes con otro logrado acierto. Su voz aterciopelada fue pura miel para los oidos. Impresionante por autoridad en el canto, cuanto por su figura gigantesca y su actuaciòn de extremo relieve, el baritono Claudio Sgura y muy acertados también los interpretes de los roles menores.
Fue un exito rotundo, sin fisuras con un el publico de piè, a luces de la sala ya encendidas, que no se cansò de aplaudir y vitorear. Asì da gusto ir a la opera!
Finalmente il trionfo del buon gusto, del bello, con un cromatismo spettacolare nei costumi, con una scenografia grandiosa e magniloquente, per non dire dei movimenti coreografici, assolutamente degni di essere definiti tali. Si parla della meravigliosa messa in scena di Samson et Dalida a firma Hugo De Ana, Coreografia Leda Lojodice, video di Sergio Metalli e luci di Vinicio Cheli, proveniente dalla Cina, dal Centro Nazionale di Performing Arts di Pechino, alla cui direzione artistica presiede l’italiano Giuseppe Cuccia.
Sembra una ricetta semplice, ma è frutto di studio e consapevolezza, della conoscenza dello stile della musica prima di tutto: quella di Saint-Saens, che passa dal tono polifonico di un oratorio alle ondate sinfoniche di stampo wagneriano che si stemperano nel percorso di uno spartito assolutamente fascinoso. In questo senso è stata ideale la lettura offerta da Pinchas Steinberg, qui nel suo elemento più naturale, seguito dall’orchestra in stato di di gloria e dal coro, non meno che sensazionale, istruito dal Maestro Claudio Fenoglio. Una versione che è passata dall’intimismo cameristico che anticipa Debussy, all’esotismo cromatico che è stato dopo di Strauss.
Il cast è parso pure di livello sensazionale, incominciando con la presentazione in Italia del Sansone di Gregory Kunde, reduce dal suo debutto nel ruolo a Valencia: ogni giorno che passa più sorprendente per la sua abilità e duttilità nel canto. Oltre ad essere convincente nei primi atti per la sua baldanza esecutiva, ha commosso per l’intensa liricità nella scena che dà inizio al terzo atto. Ottima l’esordiente Dalila di Daniela Barcellona, che aggiunge un altro bel ritratto alla sua personale e ricca galleria di personaggi, ritagliandosi un altro bel successo. La sua voce vellutata scende dolce come il miele e colpisce pure per l’autorità nel canto. Impressionante tanto per l’autorevolezza vocale quanto per la figura statuaria e il per la incisività della sua interpretazione il baritono Claudio Sgura. Perfettamente in ruolo e ben assortiti anche gli artisti cui sono affidate le parti di fianco.
E ‘stato un successo clamoroso, rotondo e senza crepe, con il pubblico in piedi che si attardava ad applaudire a sala già illuminata, senza stancarsi di gridare “bravo” rivolti a tutti gli esecutori. Così fa proprio piacere passare una serata all’opera!
Andrea Merli