XVI PERGOLESI SPONTINI FESTIVAL: MATER MISERICORDIAE
sabato 10 settembre 2016, ore 21
Loreto, Basilica della Santa Casa
MATER MISERICORDIAE
Concerto Mariano
Giovanni Battista Pergolesi, Salve Regina in fa minore per contralto, archi e basso continuo
Leonardo Leo, Salve Regina in fa maggiore per soprano, archi e basso continuo
Giovanni Battista Pergolesi, Stabat Mater in fa minore per soprano, contralto, archi e basso continuo
- soprano: Francesca Aspromonte
- contralto: Benedetta Mazzucato
direttore al cembalo e all’organo: Christophe Rousset
Les Talens Liriques
XVI PERGOLESI SPONTINI FESTIVAL
Loreto
MATER MISERICORDIAE – Giovanni Battista Pergolesi – Leonardo Leo
Basilica della Santa Casa, 10 settembre 2016
Secondo appuntamento “impiccionesco” del Festival alla Basilica della Santa Casa di Loreto, a una manciata di chilometri da Jesi con la trasferta organizzata in maniera quasi familiare, simpatica ed effettiva, dalle solerti responsabili delle relazioni pubbliche e stampa: Anna Dalponte, Simona Marini, sorta di amabili fatine che con la loro assidua premura non perdono mai di vista un “gregge” eterogeneo formato da colleghi della stampa, musicologi partecipanti al convegno in ricordo di Francesco Degrada “Oltre le carte usate. Nuovi cantieri per la storia dello spettacolo del settecento”, e anche solo melomani assetati di buona e rara musica barocca.
Va detto che per un programma così concepito, nella prima parte due Salve Regina, il primo in fa minore per contralto, archi e basso continuo di Pergolesi, il secondo in fa maggiore per soprano, archi e basso continuo di Leonardo Leo, e nella seconda parte il più celebre Stabat Mater pergolesiano, non si poteva scegliere luogo più idoneo, sia da un punto di vista squisitamente musicale sia per la indubbia misticità della stupenda basilica, ricca non solo del marmoreo scrigno che dietro all’altar maggiore contiene le umili mura della Santa Casa, ma anche di stupendi affreschi nelle cappelle laterali, tra gli altri di Melozzo da Forlì, di Luca Signorelli e nella bellissima sacrestia, del Pomarancio.
Giustamente William Graziosi, ideatore e direttore con Vincenzo De Vivo della manifestazione, prima dell’inizio del concerto ha ringraziato con un breve e sentito discorso l’Arcivescovo e Delegato pontificio di Loreto, Monsignor Giovanni Tonucci ed il Padre dei Frati Cappuccini Giuliano Viabile, direttore della Cappella Musicale di Loreto, che hanno messo a disposizione per l’evento la Basilica, seduti in prima fila.
Di nuovo, come per il precedente San Guglielmo di Aquitania in teatro, esecutori di altissimo livello, di estrema nitidezza e precisione nel suono, pari alla sicura intonazione dei loro strumenti, Les Talents Lyriques, un complesso in assoluto tra i più quotati tra quelli barocchi, sotto la guida del Maestro Christophe Rousset, pure al cembalo ed all’organo. Se la sera prima, al Teatro Pergolesi, i suoni arrivavano più consoni ad una rappresentazione teatrale, nell’acustica tipicamente riverberante della Basilica essi hanno assunto maggiore spiritualità, senza nulla perdere nella qualità timbrica e nelle dinamiche, sempre controllatissime ed adeguate.
Nel primo Salve Regina e sulle note ispiratissime del Pergolesi, si è fatta valere Benedetta Mazzucato, contralto emiliano già apprezzata recentemente al Festival della Valle d’Itria quale assai spigliata Dori nella Grotta di Trofonio di Paiesiello. Qui, il colore ambrato della voce e la tenuta musicale hanno ovviamente assunto altri valori, ma non meno apprezzabili di quelli del versante comico.
Novità per il sottoscritto la giovane e piacevolissima ragazza calabra, Francesca Aspromonte, che ha interpretato in rapida successione il Salve Regina di Leonardo Leo, una pagina assai vivace, ricca di coloratura che il soprano ha affrontato con facilità e naturalezza nei virtuosismi, regalandoci anche stupendi pianissimi e messe in voce. Entrambe, Aspromonte e Mazzucato, si sono infine unite nello Stabat Mater, una delle più note ed ispirate composizioni del genio di Jesi. Verso la fine del concerto, come documentato dalle foto, si è avuto un improvviso black out dovuto a un forte temporale che nel mentre imperversava all’esterno del Sacro Tempio, un attimo di suspence per il pubblico, che dato i tempi è sempre più timoroso, ma che non ha alterato il corso del concerto, poiché solisti e direttore hanno continuato al buio ed a memoria, questo sì aiutati immediatamente e con prontezza dalla luce proveniente da una quindicina di cellulari che alcuni dei presenti si sono precipitati ad accendere, collocandosi in piedi affianco degli interpreti.
Insomma, uno spettacolo nello spettacolo, che è valso un successo se possibile ancora più caloroso costringendo il Maestro Rousset a bissare, sempre senza la luce “ufficiale”, il finale dello Stabat Mater.
Una serata doppiamente emozionante: non ci si lamenti poi dell’uso dei “telefonini” in Chiesa!
Andrea Merli