PEDRO LAVIRGEN (tenore)
PEDRO LAVIRGEN (tenore)
E’stato il mio primo Manrico, correva il 1968, al Gran Teatro del Liceo di Barcellona. Con lui il soprano di Sabadell Mirna Lacambra, il baritono Dino Dondi, il mezzosoprano greco Zoe Papadakis ed il basso Dimitri Nabokov, fratello dell‘autore di quella Lolita che fece scalpore negli anni 50. Sul podio Anton Guadagno. Il buon Pedro al Liceo vi aveva debuttato nel 1964, Don José in Carmen, cantando in italiano … tal dei tempi era il costume. Fu ingaggiato al Liceo per 19 stagioni consecutive, un record che ancora non ha superato nessun tenore. Ha lasciato definitivamente le scene nel 2001, dedicandosi proficuamente all‘insegnamento al Conservatorio di Madrid.
Pedro Lavirgen Gil, questo il nome completo, nacque il 31 luglio 1930 a Bujalance, in provincia di Cordoba nel cuore dell’Andalusia. Sin da piccolo fu evidente la sua predisposizione per la musica e se da una parte fu determinante il suo ingresso nel collegio Hermanos de San Juan de Dios a Cordoba, dove formò parte del coro, dall‘altra giovò l‘influenza del parroco di Bujalance, Don Ladislao Senostian, che lo scelse come voce solista. Alla fine degli studi superiori e col titolo di insegnante magistrale, si recò per un primo incarico a Madrid entrando pure a far parte del Coro da Camera della Radio Nazionale di Spagna.
Dopo aver alternato la docenza col canto, abbandonò la scuola ed entrò a far parte del coro del Teatro Nacional “La Zarzuela”. Contemporaneamente si perfezionò al Conservatorio Superior de Musica e alla Escuela Superior de Arte Dramatico. Il tenore Miguel Barrosa ne completò la formazione.
Si presentò, finalmente, come tenore solista nel 1959 a Zaragoza, ottenendo un lusinghiero successo personale con l’opera spagnola Marina di Arrieta. Cantò diverse zarzuelas e nel 1964 fu ingaggiato come primo tenore da José Tamayo nella prestigiosa “Compania Lirica Amadeo Vives”.
Nello stesso anno debuttò nell’opera italiana a Città del Messico, in Aida a fianco di Antonietta Stella e Robert Merril, e quindi al Gran Teatro del Liceo con la Carmen di cui sopra, protagonista il mezzosoprano Ines Rivadeneira.
Pedro Lavirgen prese così il volo internazionalmente, trionfando a Vienna con Pagliacci e al Metropolitan di New York in Tosca. Alla Scala debuttò il 1° febbraio 1976 con Aida e vi ritornò quale Calaf in Turandot. Precedentemente, nel 1975, si era presentato al Covent Garden con uno dei suoi ruoli favoriti: Don José.
E’ stato protagonista di almeno due incredibili aneddoti: di uno ne fui testimone. Alla “prima” del Don Carlo al Liceo, nel 1968, entrò in scena e dopo aver intonato poche frasi cadde svenuto. Scese subito il sipario e trascorse più di un’ora: la direzione del teatro – allora impresa privata condotta dal Signor Pamias – cercò disperatamente un sostituto. Venne scomodato Giacomo Aragall, seduto tranquillamente davanti alla TV, che ovviamente rifiutò. Infine attraverso gli altoparlanti si comunicò che, per il perdurare del malore di Lavirgen, l’opera sarebbe proseguita … senza il tenore, ovvero il protagonista, eseguendo le pagine in cui non era prevista la sua presenza in scena. Tutto pur di non rimborsare l’incasso della serata! A dire il vero, il povero Pedro fu trascinato in scena, ma non cantò, nel quadro di Atocha per permettere il grande concertato e, poi, nel carcere, per consentire al baritono di eseguire la sua scena madre. Fu un’esperienza indimenticabile.
L’altro aneddoto lo riportano le cronache venezuelane: si doveva inaugurare la stagione a Caracas con Il Trovatore, ma la recita non ebbe luogo poiché il tenore con il direttore d’orchestra, l’argentino Michelangelo Veltri e la di lui consorte, furono rapiti dal conducente del taxi in combutta con altri complici. Per fortuna furono presto liberati e tutto si concluse solo con un grande spavento.
Pedro Lavirgen ebbe pure una fortunatissima carriera nei teatri dell’allora dorata provincia italiana, da Parma a Palermo, da Bologna a Venezia. Ha ricevuto nel corso della sua carriera tantissimi riconoscimenti: Premio Nazionale del Teatro a Madrid nel 1963, Medaglia d’oro del Circolo dell’Opera di Città del Messico nel 1965, del Gran Teatro del Liceo nel 1969, il Verdi d’Oro a Modena nel 1977.
Tra molte effemeridi, vanno menzionate una “avenida” a lui dedicata nella città di Cordoba ed una piazza nella natale Bujalance, cosa che non capita spesso, non dicasi in vita che gli si augura ancora lunga e ricca di soddisfazioni, avendo compiuti da poco gli 86 anni.
Viva Pedro Lavirgen!
Andrea Merli