I primi trent’anni del Festival di Peralada

I primi trent’anni del Festival di Peralada

Trent’anni son passati… anche noi li abbiamo contati, parafrasando Madama Butterfly, poiché praticamente dall’estate del 1987, direttamente o indirettamente grazie alla preziosa presenza e collaborazione dell’amico fraterno e collega Marcelo Cervellò attraverso le pagine della rivista “l’Opera”, ne abbiamo dato dettagliata contezza, pure con impiccionate non solo radiofoniche, video oltre che audio.

AW3I7393Raramente si è dato il caso che una famiglia, quella capeggiata con autorevole matriarcato dalla castellana Donna Carmen Mateu Suqué, la quale ha solo recentemente ceduto le redini ai figli che ne seguono con entusiasmo le orme, abbia assunto direttamente la gestione economica di una manifestazione culturale così importante ed estesa non solo al mondo dell’opera, che pure ne costituisce l’asse portante, un’operazione che, risaputamente, si chiude sempre in perdita.

AW3I7432Un investimento, solo negli ultimi anni supportato anche da un aiuto pubblico, sentito come un’urgenza per completare quanto di ricco e buono offre il castello, sede sì di un Casinò che attrae giocatori da tutto il mondo e specie dalla vicina e balneare Costa Brava, ma che nel suo nucleo medioevale e rinascimentale offre una biblioteca ed un museo importanti nel luogo ideale, nucleo di un borgo a cui dà vita grazie ad un indotto economicamente importante, permettendo di passare le notti d’estate all’aperto, godendosi spettacoli, concerti, prosa, danza, jazz, etc. nel teatro ricavato in un parco centenario, contornato dal laghetto coi cigni e popolato da cicogne non sempre silenziose, va detto.

In questo incomparabile ed affascinante angolo della Catalogna, nell’arco di trent’anni sono passati si può dire tutti. Dalla Caballé, che specie nei primi anni era ospite “obbligata”, a Carreras: memorabile la sua prima uscita alle scene, dopo la malattia, in una Medea con la Diva catalana. Da Peralada sono passati Victoria De Los Angeles, che nella chiesa del Carmine tenne uno dei suoi ultimi, preziosi, concerti, Carlo Bergonzi, Alfredo Kraus, Placido Domingo, Joan Pons, Teresa Berganza e… chi più ne ha più ne metta, arrivando ai divi del momento: Juan Diego Florez, Piotr Beczala e Jonas Kaufmann.

adelita rochaPer molti, compreso il vostro impiccione, si tratta sempre di una felice rimpatriata, perché a Peralada ci si ritrova puntualmente con amici di tutto il mondo. Una gioia per tutti i sensi, compreso il palato poiché il buffet che precede gli spettacoli è uno dei più ricchi e generosi. L’ospitalità, mediata dall’insostituibile, poliglotta ed amante dell’opera, capo delle relazioni pubbliche internazionali che risponde al nome di Adelita Rocha, già attiva al Liceu di Barcellona e che non si è fatta sfuggire la direzione artistica di Oriol Aguilà, un altro personaggio da portare ad esempio per capacità organizzativa, lungimiranza nelle scelte artistiche e cordialità spontanea, discreta ed alla mano con tutti. E’ una autentica festa di famiglia, dove il giornalista è accolto con le attenzioni che si riservano ad un parente, senza pretendere melliflui consensi e anzi, accettando con grande signorilità anche le critiche.

AW3I7488E’ stato dunque impossibile mancare al Galà celebrativo, che si è svolto in un’unica serata lo scorso 15 luglio. Con il supporto dell’Orchestra Sinfonica di Barcellona diretta dal rampante Daniele Rustioni, una sorta di folletto indiavolato sul podio, si sono esibiti tra l’entusiasmo dei circa 1500 spettatori il baritono Carlos Alvarez, il tenore Marcelo Alvarez (a scanso di equivoci non sono parenti: il primo è andaluso di Malaga, oltre che medico; il secondo argentino di Cordoba, anche se da parecchi anni cittadino italiano) Ambrogio Maestri, il soprano olandese Eva-Maria Westbroek, e l’americana Sondra Rodvanosky.

AW3I7543Tutti e cinque gli artisti hanno alle spalle una frequentazione del Festival: in quest’occasione si sono esibiti in pagine del Guglielmo Tell, Carlos Alvarez, del Falstaff, Ambrogio Maestri e Carlos Alvarez irresistibili nel duetto del secondo atto, de Le Cid di Massenet, Marcelo Alvarez, della verdiana Forza, Eva-Maria Westbroek. Sandra Rodvanosky ci ha deliziati con un toccante “Vissi d’arte” e nel duetto del quarto atto del Trovatore con Carlos Alvarez, a dir poco magnifico, quindi il grande Maestri in “Nemico della Patria” e Marcelo Alvarez, in duetto con la Westbroek, nel duetto finale dell’Andrea Chénier “Vicino a te s’acqueta”, prestando la voce al carceriere Dumas Carlos Alvarez per l’appello “Andrea Chénier! Idia Legray!”.

AW3I7936Suntuosi i bis: “L’onore ladri”, senza prezzo nell’interpretazione di Maestri, “Ebben ne andrò lontana” dalla Wally con intensità ammirevole nell’interpretazione della Westbroek e puro divertimento la Rodvanosky nel valezer di My Fair Lady. Autorevole come pochi Carlos Alvarez nella romanza di German dalla zarzuela La del soto del parral di Soutullo e Vert, appassionato con tutto il fuoco latino Marcelo Alvarez in una trascinante versione di “No puede ser” la celeberrima romanza dalla zarzuela La tabernera del puerto di Pablo Sorozabal. Per finire, in forma di quintetto, il brindisi della Traviata dedicato alla omaggiata Carmen Mateu Suqué, applauditissima pure lei con gratitudine dal pubblico, felice e soddisfatta nel palco presidenziale.L’intero spettacolo è stato ripreso dall’emittente spagnola TV3 e verrà trasmesso in differita.

E così sia per tanti e tanti anni ancora…

Andrea Merli

 

 

 

 

 

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