Concerto di JUAN DIEGO FLOREZ – Festival di Peralada 06.08.2015 (SPAGNA)
Festival di Peralada
CONCERTO JUAN DIEGO FLOREZ
Orchestra di Cadaques Direttore: Espartaco Lavalle
Richiestissismo, Juan Diego Florez torna al Festial di Peralada, in provincia di Girona alle pendici dei Pirenei ad un tiro di schioppo dalla forntiera francese. Dopo il felicissimo debutto in loco, nell‘ormai lontano 2002, ora accompagnato dall‘orchestra di Cadaqués diretta dal connazionale, ed assai bravo, Maestro Espartaco Lavalle, che ha inanellato l’Ouverture de Le Toréador di Adam, quella della Carmen, la Farandole dell’Arlesiana, sempre di Bizet, la sinfonia della Favorita ed i ballabili dal secondo atto de Les Troyens di Berlioz.
Florez ha sollevato l’entusiasmo del pubblico, corso a frotte anche dalle vicine spiagge della Costa Brava, con una sequenza ben assortita di arie del repertorio francese e di brani donizettiani. Tutte pagine che ora gli calzano a pennello, confermando un’evoluzione verso un repertorio sempre più lirico, ma affrontato con intelligente prudenza, consapevolezza e con la squisita musicalità che lo contraddistingue.
Per rompere il ghiaccio ha iniziato forse con la pagina più impegantiva: “Tombe degli avi miei“ dalla Lucia donizettiana, eseguito impeccabilmente.
Nel successivo “Salut! Demeure chaste e pure“ dal Faust di Gounod ha sfoderato le sue armi migliori: il dominio delle dinamiche, la capacità di rinforzare e smorzare il suono a piacimento e la luminostità dell‘acuto, ottenendo il primo dei tanti e tutti interminabili applausi che hanno costellato la calda serata sotto le stelle all‘Auditorium del Festival, che registrava il tutto esaurito.
Prossimo debutto venturo, Werther, di cui Florez ha voluto anticipare l’inno alla natura, con l‘incipit di “O nature, plaine de grace“ e con un “Pourquoi me reveiller“ certo già noto, ma altrettanto struggente. Nella seconda parte ha siglato in perfetto stile la originale Favorite: “Un ange, une femme inconnue“ e quindi la temibilissima aria composta da Donizetti per il tenore Ivanov nella ripresa londinense della Lucrezia Borgia “T‘amo qual s‘ama un angelo“, passando poi al trascinante “Ah! Lève-toi soleil!” dal Romeo et Juliette di Gounod e concludendo con la spiritosa aria di Paride da La Belle Hélène di Offenbach: “Au mont Ida“.
Il pubblico che non si stancava di appludire lo ha “obbligato” a ben quattro bis, doppiando così la seconda parte del concerto. Il primo bis è stato dedicato da Florez all’ospite di onore del Festival, che nel pomeriggio del giorno precedente aveva preso parte ad una tavola rotonda in ricordo di una collega ed artista amata ed indimenticata: Victoria De Los Angeles. A Teresa Berganza, sempre vivace e scanzonata, ed a Florez è stata conferita quest’anno l’ambita medaglia d’oro concessa ai coloro che si sono distiniti al Festival e nella carriera. E dunque il bel Juan Diego, accampagnandosi alla chitarra, le ha cantato la celeberrima “Malaguena” di Antonio Aguilar. Dopo di che ha mandato in visibilio il pubblico con la brillante Canzone “La donna è mobile”, passando ad un Verdi meno scontato: l’aria di Gaston da Jerusalem “Je veux entendre” e concludendo con una sognante “Furtiva lacrima”.
Andrea Merli
Prima Parte: 1) Le Toreador (Adam) Ouverture. 2) Lucia di Lammermoor (Donizetti) “Tombe degli avi miei”. 3) Carmen (Bizet) Ouverture. 4) Faust (Gounod) “Salut demeure chaste e pure”. 5) L’Arlesiana (Bizet) Farandole. 6) Werther (Massenet) “O nature!”. 7) Werther (Massenet) “Pourquoi me reveiller”.
Seconda Parte: 1) La Favorite (Donizetti) “Un ange une femme inconnue”. 2) La Favorite (Donizetti) Ouverture. 3) Lucrezia Borgia (Donizetti) “T’amo qual s’ama un angelo”. 4) Les Troyens (Berlioz) Danze Atto II. 5) Romeo et Jouliette (Gounod) “L’amour”. 6) La Belle Hélène (Offenbach) “Au mont Ida”.
Bis: 1) Malaguena (dedicata a Teresa Berganza). 2) Rigoletto (Verdi) “La donna è mobile”. 3) Jerusalem (Verdi) “Je veux encore entendre ta voix”. 4) L’elisir d’amore (Donizetti) “Una furtiva lacrima