LE NOZZE DI FIGARO – W.A. Mozart

Teatro Sociale di Como, 24 settembre 2015

Direttore e Maestro al cembalo: Stefano Montanari

• Conte: Vincenzo Nizzardo
• Contessa: Federica Lombardi
• Figaro: Andrea Porta
• Susanna: Lucrezia Drei
• Cherubino: Cecilia Bernini
• Don Bartolo: Francesco Milanese
• Marcellina: Marigona Qerkezi
• Don Basilio: Matteo Macchioni
• Don Curzio: Ugo Tarquini
• Barbarina: Giulia Bolcato
• Antonio: Carlo Checchi

• Orchestra “I Pomeriggi musicali di Milano“
• Coro OperaLombardia
• M° del Coro: Dario Grandini

Se il buongiorno si vede dal mattino l’alba è già felicemente radiosa. L’edizione de Le nozze di Figaro presentata al Teatro Sociale di Como lo scorso 24 settembre, destinata a girare per altre nove recite, è stata salutata da un pieno successo.

In primis per la trascinante di Stefano Montanari che ha il coraggio di eseguire Mozart con gioia e vigore, osando variazioni che dovrebbero, in verità, essere la regola e la cifra stilistica per tutti, respirando coi cantanti ed accompagnandoli al cembalo con un’insolita verve teatrale. Segue il suo gesto con entusiasmo l’orchestra de “I Pomeriggi musicali di Milano”. Ottimo pure, sia in scena che per omogeneità nei brevi ma precisi interventi, il coro OperaLombardia istruito dal M° Grandini.

Nel cast, tolto il baritono Andrea Porta, Figaro, a tutti gli effetti vero factotum della situazione per esperienza e tenuta teatrale, la fan da padrone giovani elementi quasi tutti al debutto.

Lucrezia Drei si rivela una Susanna deliziosa per spigliatezza in scena, per verve piccante e maliziosa. Il suo “De vieni non tardar” diventa, così, uno dei momenti magici della serata.

Ben impostato il baldo Conte di Vincenzo Nizzardo, preziosa per la bella, calda vocalità lirica, la Contessa interpretata da Federica Lombardi. Giustamente adolescenziale anche nel colore della voce, l’ottimo Cherubino di Cecilia Bernini, perfetto nell’insinuante mellifluità il Don Basilio di Matteo Macchioni che esegue puntualmente l’aria nel quarto atto (l’opera viene eseguita integralmente) ed impagabile Marigona Qerkezi caricaturale Marcellina che tra i fumi dell’alcol stacca l’aria “Il capro e la capretta” con tale bravura da meritarsi l’applauso a scena aperta. Il successo ha coinvolto pure i bravi Don Curzio del tenore Ugo Tarquini, l’Antonio del baritono Carlo Checchi e la bella e brava Barbarina di Giulia Bolcato.

Lo spettacolo, già visto al Teatro Comunale di Bologna, rasenta la perfezione. Mario Martone, ma la ripresa è stata affidata al suo aiuto regista Raffaele Di Florio, firma un’azione che rispetta il gusto teatrale italiano, quello di Goldoni e nello spirito verace dell’abate Da Ponte, senza forzature drammaturgiche e di cambio d’epoca. Semplicemente rispettando il testo e nel servizio della musica. Sembra quasi un miracolo, quando dovrebbe essere sempre così.

Andrea Merli

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