DRESDA: My Fair Lady – Frederick Loewe, 17 maggio 2025

DRESDA: My Fair Lady – Frederick Loewe, 17 maggio 2025

MY FAIR LADY

Frederick Loewe


Team

Christian Garbosnik, Thomas Runge, Sebastian Ritschel, Barbara Blaschke, Ronny Scholz, Radek Stopka

Cast

Marcus Günzel, Sybille Lambrich, Elmar Andree, Markus Liske, Peter Lewys Preston, Ingeborg Schöpf, Bettina Weichert, Andreas Sauerzapf, Tobias Zepernick, Silke Fröde, Gerd Wiemer, Herbert G. Adami, Dietrich Seydlitz, Karolina Piontek, Michael Kuhn, Christian Berger, Friedemann Condé, Lukas Anton, Daniel Müller, Andreas Pester, Tobias Märksch, Ballett der Staatsoperette Dresden, Chor der Staatsoperette Dresden, Orchester der Staatsoperette Dresden

 

Staatsoperette, 17 maggio 2025


 I colleghi che mi hanno seguito alla Staatsoperette, un giornalista italiano, un francese ed una ceca, alla fine hanno dovuto ammetterlo: la recita di My Fair Lady, nella traduzione di Robert Gilbert nella lingua di Goethe e con la drammaturgia rivista da Heiko Cullmann, si è rivelata l’esperienza più divertente, inaspettata dell’intera trasferta a Dresda.

photo©Stephan Floss

Stupiti dalla bellezza e razionalità, oltre che dalla comodità e perfetta visibilità della sala e del teatro, ricavato in parte dal vecchio edificio della centrale termica della città, mircolosamentre salvato – a differenza dell’originale teatro d’operetta – durante il bombardamento del febbraio 1945 ed esempio magnifico di recupero di “archeologia industriale”, hanno riso e partecipato alla coinvolgente realizzazione del Musical del 1956 di Frederick Loewe, risaputamente tratto dal Pigmalione di George Bernard Shaws e reso famoso dal celebre film di George Cukor del 1964, con Rex Harrison e Audrey Hepburn.

photo©Stephan Floss

L’intero Team della Staatsoperette, il coro, il corpo di ballo, i cantanti che sono pure e sempre degli altrettanto splendidi attori, l’orchestra, sono una macchina perfetta: l’esempio di come si dovrebbe, anche da noi in campo operistico, creare un ambiente affiatato, di alta professionalità, grande specializzazione. Un’arte che, lasciando decadere la tradizione triestina e quella palermitana, in Italia è andata completamente perduta. Pensare che il coro recita, balla e replica spettacoli una sera dopo l’altra, con un ricambio continuo, lascia ammirati: lo istruisce Thomas Runge. Così pure l’allestimento, preciso, suggestivo, originale, flessibile e fluido nel susseguirsi di scene ed ambienti.

photo©Stephan Floss

E qui si vede l’intelligenza e abiloità della regia, affidata Sebastian Ritschel, che idea pure le luci, l’intesa con il “collaboratore concettuale” (Konzeptionelle Mitarbeit) Ronny Scholz e Barbara Blaschke responsabile degli attrezzi fondamerntali per la parte visiva, oltre che con il coreografo, che fa ballare proprio tutti in scatenati ritmi e danze, Radek Stopka. Uno spettacolo moderno, nel senso attuale del termine, che cerca la complicità con il pubblico sia attraverso la passerella che passandoci in mezzo, come nel caso degli spazzini che poi invadono la scena nella scena di Doolittle padre, ma fedelissimo al testo originale, sebbene con l’ormai prevedibile cambio di finale, che poi è più vicino alla volontà di Shaws, e cioè con Eliza che non consegna le ciabatte al misogino Professor Higgins, ma ci lascia col “finale aperto” tra lo spasimante Freddy e il brontolone maestro, lascindo intendere che comunque seguyirà per la sua strada.

photo©Stephan Floss

Bravissimi gli interpreti, dal primo all’ultimo: il Freddy tenorile di Andreas Sauerzapf, il complice Pickering di Peter Lewis Preston, la materna Ms. Pearce di Silke Fröde e, nel cameo della Signora Higgins, Ingeborg Schöpf, applauditissima.

Scatenato, irresistibile l’Alfred Doolitle di Markus Liske, e sugli scudi sia la deliziosa, sbarazzina prima ed elegantissima poi. sorta di nuova Cenerentola al ballo, la Eliza di Sybille Lambrich, che il magnifico Henry Higgins dell’attore Marcus Günzel, ammirevole tanto nella recitazione, carica di aplomb “british”, quanto nel canto, con la tempra dell’autentico mattatore.

photo©Stephan Floss

Buona e non ultima l’orchestra, che di queste musiche possiede il segreto, oltre che il ritmo e lo slancio per rimanere sempre nell’ambito di una sognante eleganza, pur con ritmi brillanti e trascinanti: la dirige con grande entusiasmo Christian Garbosnik.

photo©Stephan Floss

Successo travolgente e pubblico estasiato e poi tutti a canticchiare “La rana in Spagna gracida in campagna”, ma in tedesco… “Es Grünt So Grün wen Spaniens Blüten blühen”!

Andrea Merli

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