BARCELLONA: Tosca – Giacomo Puccini, 12 gennaio 2023

BARCELLONA: Tosca – Giacomo Puccini, 12 gennaio 2023

Tosca

opera lirica in tre atti

di Giacomo Puccini

su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Prima rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900


Direttore Giacomo Sagripanti
Regia teatrale Rafael R.Villalobos

Personaggi e Interpreti:

  • Floria Tosca Monica Zanettin
  • Mario Cavaradossi Antonio Corianò
  • Barone Scarpia George Gagnidze
  • Sagrestano Jonathan Lemalù
  • Spoletta Moises Marin
  • Sciarrone Manel Esteve
  • Carceriere Milan Perišic
  • Pastorello Hugo Bolívar

Scenografia Emanuele Sinisi
Disegno dei costumi Rafael R.Villalobos
Luci Filippo Ramos
Immagini Santiago Ydañez

CoproduzioneThéâtre Royal de la Monnaie, Gran Teatre del Liceu, Teatro de la Maestranza e Salas del Arenal e Opéra Orchestre National Montpellier

Coro del Gran Teatre del Liceu (Pablo Assante, direttore)
Orchestra Sinfonica del Gran Teatre del Liceu

Gran Teatre del Liceu, 12 gennaio 2023


Si torna al Liceu per il “cast alternativo” di Tosca (uno dei tanti a dire il vero: tre Cavaradossi, quattro Tosche e “solo” due Scarpia e due direttori d’orchestra!) capeggiato dal podio dall’efficientisssimo Giacomo Sagripanti che, arrivato in extremis a dare una mano all’ungherese Nanasi afflitto da tendinite al braccio, ha salvato come si suol dire capre e cavoli, imbracciando con vigore la bacchetta e cercando di condurre in porto un lavoro orchestrato da altri e che procede a giorni alterni: oggi dirige uno, domani l’altro. L’orchestra gli ubbidisce bene, riesce a contenere i suoni forse meglio (ma influisce indubbiamente la continuità di ripetute repliche giornaliere) ed il ritmo teatrale, in barba alle intrusioni registiche ed ai controsensi che si devono sopportare in scena (parentesi, il pubblico ormai rassegnato non contesta più la scenetta di sette minuti abbondanti che precede il secondo atto e che prevede l’approccio di Pasolini al Pelosi al suono di “Love in Portofino” per la voce di Fred Buscaglione) l’opera va in porto senza sussurri e grida.

Unica recita prevista per la protagonista, la quale confesso finora non conoscevo: il soprano di Treviso Monica Zanettin. Voce lirica piena, di bel timbro, ottima proiezione, felice e facile acuto, si rivela ottima attrice, fedele quanto basti alle pretese registiche, ma di suo ci mette un ardente fraseggio ed i colori necessari per rendere giustizia al personaggio pucciniano. Meritevole dell’unico e prolungato applauso a scena aperta dopo il “Vissi d’arte”, ed accolta con caldo successo alla ribalta finale.

Potrei scrivere “sorpresa” anche per Antonio Corianò, tenore di Squinziano in Puglia, Cavaradossi, non fosse che ne avevo apprezzato poche sere prima il salvataggio, pure in extremis, della recita in cui si dichiarò indisposto il Cavaradossi di turno ed egli si trovò letteralmente sbattuto in scena. Una conferma all’ascolto, Corianò si impone tra i nomi emergenti nel panorama tenorile internazionale; per indubbie qualità vocali, ma soprattutto per la tenuta musicale, l’argenteo squillo dell’acuto e una grande sensibilità di interprete che, comunque anche in situazione teatrale disagiata, è perfettamente cosciente del proprio ruolo e di come si deve cantare con ricchezza nella tavolozza espressiva, uso di autentiche mezze voci, che non sono comodi falsetti spoggiati come spesso vengono spacciate, e un vigore espressivo che rende piena giustizia dell’eroico pittore e patriota.

Con lo Scarpia del baritono georgiano George Gagnidze si torna a quella routine che ne esalta il versante “villain” a sfavore della baronale ed insinuante perfidia richiesta anche dal punto di vista vocale. Una voce di indubbio tonellaggio, ma gestita in maniera piuttosto grossier, senza andare troppo per il fino. Va detto, quasi a suo favore, che ha scantonato molte mosse registiche ed è piaciuto al pubblico e tanto basti, ma Scarpia rimane su un altro pianeta.

Per il resto nulla di nuovo, salvo che al riascolto il Sagrestano è sempre meno sopportabile. Per amor di pace non lo rimenziono. Andatevelo a cercare in cartellone.

Andrea Merli

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