PARMA: SIMON BOCCANEGRA IN FORMA DI CONCERTO, 16 ottobre 2021

PARMA: SIMON BOCCANEGRA IN FORMA DI CONCERTO, 16 ottobre 2021

SIMON BOCCANEGRA IN FORMA DI CONCERTO

Musica GIUSEPPE VERDI

Casa Ricordi, Milano

Melodramma in un prologo e tre atti su libretto di Francesco Maria Piave e Arrigo Boito dal dramma Simón Boccanegra di Antonio García-Gutiérrez

Parma – Festival Verdi 2021

 

Maestro concertatore e direttore MICHELE MARIOTTI

Personaggi Prologo Interpreti:

  • Simon Boccanegra, corsaro al servizio della repubblica genovese IGOR GOLOVATENKO
  • Jacopo Fiesco, nobile genovese MICHELE PERTUSI
  • Paolo Albiani, filatore d’oro, genovese SERGIO VITALE
  • Pietro, popolano di Genova ANDREA PELLEGRINI

Personaggi Dramma Interpreti:

  • Simon Boccanegra, primo doge di Genova IGOR GOLOVATENKO
  • Maria Boccanegra, sua figlia, sotto il nome di Amelia Grimaldi ANGELA MEADE
  • Jacopo Fiesco, sotto il nome di Andrea MICHELE PERTUSI
  • Gabriele Adorno, gentiluomo genovese RICCARDO DELLA SCIUCCA
  • Paolo Albiani, cortigiano favorito del doge SERGIO VITALE
  • Pietro, altro cortigiano ANDREA PELLEGRINI
  • Un capitano dei balestrieri FEDERICO VELTRI
  • Un’ancella di Amelia ALESSIA PANZA

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Maestro del coro GEA GARATTI ANSINI

In coproduzione con Fondazione Teatro Comunale di Bologna

Con sopratitoli in italiano e inglese

 

Teatro Regio, 16 ottobre 2021


La versione concertante, se da parte comporta la rinuncia della pur importante parte teatrale e scenica, dall’altra in tempi di programmazione condizionati dall’evolversi della pandemia, rappresenta un’onorevole soluzione accolta con sollievo da buona parte del pubblico ormai rassegnato a vedere spettacoli che il più delle volte si allontanano della drammaturgia originale e finiscono con essere, nel migliore dei casi, fonte di distrazione.

E dunque questo Simon Boccanegra, nella seconda ed ultima replica, ha avuto un’accoglienza calorosissima, seppure cessata la limitazione dei posti ed il distanziamento la sala mostrasse diversi posti vuoti: è anche vero che il pubblico deve riabituarsi a tornare a teatro e che, nella fattispecie, molti tra i melomani, specie coloro che giungono da fuori città, hanno rinunciato alla trasferta.

 

Ospiti a Parma i complessi del Teatro Comunale di Bologna, con cui nasce questa coproduzione. Orchestra e coro, quest’ultimo istruito da Gea Garatti Ansini, obbedienti al loro direttore stabile, ed amatissimo, Michele Mariotti. Una direzione, la sua, davvero esemplare nel dosaggio dei colori, nell’intensità delle sfumature intese a creare quella peculiare “tinta”, notturna e fitta di mistero sin dal Prologo, che in particolare questo titolo offre nella produzione verdiana, dove protagonista tra le righe del pentagramma è anche il mare. Questa marina descritta con tanta cura ed efficace dettaglio da Verdi, fa contrasto con le scene di massa, in particolare quella del Gran Consiglio, rese da Mariotti con estrema forza ed una plasticità tale da rendere “teatrale” il solo ascolto. Alla fine, col braccio sospeso sull’ultimo accordo, è parso a molti di rivivere la magia degli ultimi Simoni abbadiani, accolti con religioso e mistico silenzio. Una serata, anche qui a Parma, magica.

Michele Mariotti – Foto di Roberto Ricci

Cast di ottimo livello: iniziando dal baldo protagonista, il baritono bulgaro IIgor Golovatenko, giovane e dal timbro brillante, chiaro, incisivo, ma anche incline alle mezze voci (il fatidico “Figlia” sussurrato a fine del duetto con Amelia / Maria) ed autorevole nel perorare “E vo gridando pace e vo gridando amor!”. Un artista da cui è lecito attendersi un promettente futuro. Premesso che di Michele Pertusi ormai si sono esaurite le lodi, e che ogni giorno che passa si conferma interprete, oltre che vocalista, di assoluto riferimento, il suo Fiesco giganteggia per nobiltà e severità nella linea esemplare e per la tracimante umanità nel finale. Bravissimo, un lusso davvero, il Paolo di Sergio Vitale, sussurrato nella sua melliflua doppiezza, ma con una voce perfettamente timbrata e di grande caratura baritonale. Ottimo al suo debutto in un ruolo all’altezza delle sue ormai collaudate capacità il tenore Riccardo Della Sciucca che, se da una parte ha margini di ulteriore maturità interpretativa, conferma qualità vocali e musicali di tutto rispetto. Benissimo nei ruoli di fianco il basso Andrea Pellegrini, Pietro, Alessia Panza, Ancella di Amelia ed il Capitano dei balestrieri Federico Vietri. Infine l’Amelia del soprano Angela Meade, “presa in prestito”, come del resto Pertusi, dalle prove di Norma nella vicina Piacenza. La voce è imponente e pure l’interprete si difende a meraviglia in un canto che non conosce difficoltà su tutta la linea e che risulta ispirato tanto nell’aria d’ingresso, dove l’intonazione è mantenuta con rigore, quanto successivamente nel canto più veemente, tanto nel duetto con Simone, quanto poi nel terzo atto in cui raggiunge accenti convincenti nel dolcissimo finale. Va messo in conto pure un vibrato che, col tempo, è parso accentuato. Non di meno il successo ha coronato anche la sua apprezzata prova e le chiamate alla ribalta sono state numerose per tutto il cast.

Andrea Merli

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